Il lampadario sopra il tavolo è spesso uno degli elementi meno considerati nell’arredamento domestico finché la sua luce non inizia a offuscarsi. A quel punto, si nota un sottile strato di polvere, aloni appiccicosi lasciati dai vapori di cucina, tracce di fumo o addirittura piccoli insetti nascosti tra le coppe. In molte abitazioni italiane, la pulizia dei punti luce è percepita come un’attività rara, quasi straordinaria, non una gestione quotidiana. Eppure, mantenere il lampadario intatto e luminoso non richiede sforzi particolari, basta seguire alcune procedure precise. Questo non è un discorso estetico fine a sé stesso: una scarsa manutenzione porta a rischi concreti, dalla corrosione delle superfici alla perdita di luminosità, con conseguenze sulla sicurezza e sul comfort visivo.
Le basi della manutenzione: sicurezza prima di tutto
Il primo passo nell’approccio al lampadario è la sicurezza. Prima di qualsiasi intervento, è fondamentale staccare la corrente elettrica. Ungo questo punto non si può transigere: operare su apparecchi elettrici con alimentazione attiva, anche solo con un piumino, espone a rischi di folgorazione o cortocircuito, specialmente in impianti più datati, frequenti nelle case italiane. Una volta messa in sicurezza la zona, la pulizia inizia con la rimozione della polvere. Il motivo per cui si deposita così facilmente sulle superfici luminose è riconducibile alla corrente elettrostatica, che attira particelle dall’aria come una calamita. Per eliminare questa sporcizia, bastano strumenti semplici: un panno in microfibra asciutto o un piumino elettrostatico sono sufficienti. Importante lavorare dall’alto verso il basso per evitare di far ricadere la polvere su parti già pulite. Un dettaglio che molti sottovalutano è la pressione applicata: strofinare troppo forte può causare graffi o danneggiare pendagli fragili. Inoltre, non bisogna mai bagnare i portalampade o altre parti elettriche. In ambienti come la cucina o il soggiorno con il camino, dove il vapore e il fumo sono più frequenti, la polvere si amalgama con residui oleosi che richiedono più di una passata di piumino. Un fenomeno che in molti notano solo nei mesi freddi è l’aumento della fuliggine in case con riscaldamento a legna, che si deposita sulle superfici luminose riducendone l’efficacia.

Materiali diversi, tecniche diverse
La natura del materiale di cui è fatto il lampadario influisce sulle tecniche di pulizia. Nel caso di metalli come ottone, bronzo, acciaio o ferro battuto, dopo aver tolto la polvere con microfibra o piumino è consigliato passare un panno leggermente umido con acqua tiepida e sapone neutro. Subito dopo bisogna asciugare bene per prevenire aloni o corrosioni. È sconsigliato utilizzare pagliette abrasive o prodotti aggressivi che possono danneggiare la finitura originale. In presenza di ossidazione, un’applicazione mirata di succo di limone può attenuare il problema, ma è sempre meglio testare il prodotto in una zona nascosta. Nei lampadari in vetro soffiato o con sfere rimovibili, il consiglio è smontare quando possibile per un lavaggio accurato in acqua tiepida con sapone delicato, evitando macchie causate dall’acqua calcarea. La pulizia «elemento per elemento» di pendagli e gocce di cristallo richiede tempo, ma assicura un risultato migliore; dove lo smontaggio non è fattibile, si può spruzzare una soluzione di acqua distillata e alcol su un panno per pulire ogni pezzo con attenzione. Per i modelli più moderni in plastica o PVC la pulizia è più semplice: un panno in microfibra asciutto seguito da uno leggermente umido con acqua e sapone neutro è sufficiente. È importante evitare solventi e l’uso diretto di alcol su queste superfici perché rischiano di opacizzarle. I paralumi in tessuto vanno spolverati, poi trattati con schiume a secco o tamponati con soluzione di acqua tiepida e sapone, da far asciugare all’aria lontano da fonti di calore. Infine, il legno richiede una pulizia delicata con panno umido e un’asciugatura rapida, accompagnata dall’applicazione periodica di olio o prodotti specifici per mantenere la finitura e proteggere la superficie. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la necessità di una manutenzione costante: pulire il lampadario regolarmente impedisce accumuli difficili da eliminare e ne mantiene l’efficienza e la sicurezza nel corso dell’anno, evitando interventi più impegnativi e costosi.